venerdì 6 marzo 2009

Un'inquietante ucronia


Philip K. Dick, La svastica sul sole (The Man in the High Castle, 1962)

Iniziamo con un "classicone" della fantascienza, uno di quei libri che hanno veramente lasciato un segno indelebile nella storia del genere... e forse della letteratura in generale. Notoriamente il buon Dick (1928-1982) è uno di quegli scrittori "di genere" che col passare degli anni sono stati parecchio rivalutati dalla critica, che ne ha scoperto e infine esaltato il valore squisitamente letterario. Peccato che sia stata una rivalutazione postuma...
Ammetto subito che questo è il primissimo libro di Dick che ho letto (ho iniziato ad approfondire la fantascienza solo di recente) e quindi non posso ritenermi un esperto della produzione dello scrittore americano. In ogni caso direi che proseguirò con altre sue opere, data l'indubbia maestria di questo genio folle... Il romanzo appartiene al sottogenere della SF noto come storia alternativa o anche, più tecnicamente, ucronia (come l'utopia, solo che in questo caso la storia si svolge "in nessun tempo"). L'autore immagina che il secondo conflitto mondiale sia finito diversamente da come ci dicono i libri di storia, infatti nel suo mondo l'Asse ha vinto su tutti i fronti, conquistando di fatto l'intero pianeta, ora diviso tra Germania e Giappone (l'Italia fascista è stata relegata ad un ruolo di secondo piano). L'URSS è caduta sotto l'assalto nazista, privando gli Alleati di una grossa fetta delle loro forze e causando la disfatta finale delle forze angloamericane. Dick spiega questo disastro con la morte prematura di Roosevelt, che in questo mondo immaginario è stato assassinato nel 1934. I suoi successori non sono stati in grado di affrontare la marea nazista e gli Stati Uniti sono infine caduti anch'essi. La storia è ambientata nel periodo in cui il romanzo venne scritto, ma la realtà è del tutto diversa da quella che conosciamo: gli USA sono divisi in due, con la parte occidentale in mano ai giapponesi, dominatori relativamente mansueti, e quella orientale sotto il pugno di ferro del Reich. La storia si svolge nel primo di questi due territori: gli statunitensi vivono sotto l'occupazione giapponese e devono adeguarsi alle norme imposte dai dominatori, tra le quali spicca una fortissima etichetta che regola i comportamenti quotidiani, dove gli americani si sentono sempre dei rozzi barbari bianchi, privi di quel perfetto autocontrollo che sfoggiano i loro padroni. Il rapporto tra americani e giapponesi ha esiti curiosi: Dick rovescia lo stereotipo del turista occidentale sempre a caccia di souvenir, mostrando un mondo dove sono i giapponesi a cercare oggetti tipici della tradizione americana, senza fare molta distinzione tra una pistola della Guerra di Secessione (probabilmente un falso) e un orologio di Topolino risalente a prima della guerra. Sulla costa occidentale, invece, i tedeschi hanno imposto un regime crudele, in cui gli afroamericani sono tagliati fuori dalla società bianca e gli ebrei inevitabilmente destinati ai campi di sterminio. Di fronte al terrore nazista l'America nipponica sembra quasi un paradiso, ma non è tutto rose e fiori come potrebbe apparire a prima vista (a questo proposito, è estremamente interessante l'apparato critico che correda il romanzo, fornendo numerosi spunti di riflessione).
Non che il resto del mondo se la passi meglio, tutt'altro: l'Europa è in mano ai nazisti e le popolazioni slave, giudicate inferiori, sono state trapiantate in Asia e ridotte a una massa di selvaggi dal folle piano del Reich; in Africa le popolazioni locali sono state completamente sterminate in nome del delirante credo della superiorità della razza ariana, trasformando il continente in un grande deserto; inoltre, riallacciandosi alla fantascienza in senso classiso, Dick racconta dei progressi tecnologici del Reich, intento a lanciare razzi nello spazio per colonizzare Marte e diffondere così la propria ideologia in altri mondi. I tedeschi sono anche in possesso della bomba atomica, pronti ad usarla contro l'alleato giapponese che, sotto sotto, hanno sempre considerato inferiore. Lo scenario dunque è a dir poco fosco e inquietante, anche perché in questo mondo alternativo lo stesso Hitler non è più al potere da molti anni, divorato dalla sua stessa follia: come ci mostra Dick, la perversa macchina di morte nazista è talmente ben oliata che riesce a funzionare ugualmente e a perseguire i suoi fini sanguinari anche senza lo zio Adolf al comando...
Il romanzo ha molti protagonisti: Robert Childan, un antiquario che vende "oggetti della tradizione americana" ai giapponesi e che nel corso del romanzo si troverà in diverse situazioni problematiche quando non imbarazzanti; Frank Frink, un comune uomo della strada che decide di mettersi a lavorare in proprio, creando insieme ad un amico lavori d'artigianato "100% americano", ma che deve anche nascondere le sue origini ebraiche per evitare la persecuzione; Juliana, l'ex moglie di Frank, in viaggio con il suo amante, un misterioso camionista italiano; Nobosuke Tagomi, un importante dignitario giapponese che si troverà anch'egli in situazioni non esattamente idilliache; il signor Baynes, misterioso uomo d'affari svedese che si reca negli USA con una missione segreta; e infine Hawthorne Abendsen, uno scrittore la cui figura incombe sulle vicende degli altri protagonisti fin dall'inizio ma che comparirà solo alla fine del romanzo.
E' proprio Abendsen che diventa, a modo suo, il vero protagonista della storia: gli altri personaggi ne parlano in continuazione anche se egli non compare di persona se non nell'ultimo capitolo. Abendsen è l'autore di un romanzo, La cavalletta non si alzerà più, che ha conquistato innumerevoli lettori negli Stati Americani del Pacifico, mentre è un'opera bandita nel Reich. Il libro narra di un mondo in cui Germania e Giappone sono stati effettivamente sconfitti dagli Alleati, ma non è il nostro mondo: vi sono alcune differenze sostanziali, come il fatto che le due potenze rimaste in campo non sono gli USA e l'URSS bensì gli USA e l'Impero Britannico... Attraverso questo gioco letterario Dick ci mostra un'ucronia nell'ucronia, o se vogliamo un'utopia nella distopia... e il finale, che non rivelerò, è tanto ostico e allucinatorio quanto geniale. L'altro grande libro intorno a cui ruotano le vicende dei personaggi è l'I Ching, l'antico oracolo cinese a cui quasi tutti i protagonisti, giapponesi o americani, si affidano per conoscere il loro destino.
Nel romanzo di Dick si può trovare di tutto: fantastoria, metaletteratura, riflessioni politiche, etniche e culturali, analisi (anche troppo brutali, in un certo senso) della mentalità nazista, oltre ad elementi più tradizionali come l'azione, la suspense e (in un certo senso) l'amore. Il libro non è velocissimo (anzi, molti passaggi sono lenti, essendo dedicati alla descrizione delle attività lavorative dei vari personaggi), ma è una grande lettura che, oltre a divertire, porta il lettore a riflettere su molti temi difficili. Lo scrittore analizza la società statunitense del suo tempo sotto la lente distorta della distopia, mostrandone i lati oscuri, come la facile accettazione della dittatura e del razzismo, ma rivendicando comunque la dignità e la forza del popolo americano di fronte alla sconfitta e all'occupazione. I personaggi non sono buoni o cattivi in senso tradizionale: hanno tutti molti difetti ma ognuno, a modo suo, alla fine trionfa. Anche se le sorti di questo mondo immaginario sono tutt'altro che rassicuranti - e alla fine del libro Dick non dà risposte certe a molti interrogativi lasciati dalla vicenda narrata. Forse è vero che la vera letteratura è quella che pone degli interrogativi senza volere per forza darvi una risposta...
Non me la sento di dare un voto numerico ai libri, anche se la tentazione è forte. Certo è che La svastica sul sole, se non arriva al dieci, è proprio lì lì...

3 commenti:

  1. Sci-fi....argomento in cui non sono molto ferrato,ma devo dire che quest'ottima intro mette davvero in ottima luce il romanzo...una lettura da prendere in considerazione...mi attrae molto questa figura dell'oracolo cinese...me lo immagino già...capelli ed unghia lunghissime :)

    A presto Mastro Tomaschiro

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  2. Eheheh... in realtà è proprio un libro di oracoli, non un personaggio! :) Comunque ho ampliato un po' la recensione aggiungendo un paragrafo... la completezza al potere! :)

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  3. interessante, mi sa che mi leggo anch'io questo libro :)

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