giovedì 29 luglio 2010

I Simpson 06x09 Homer il grande I tagliapietre 'We Do'

E dopo la recensione dell'apologia massonica by Dan Brown non potevo non omaggiare questo Supremo Classico. :)

Massoneria portami via


Dan Brown, Il simbolo perduto (The Lost Symbol, 2009)


Buttiamoci sul commerciale andante, direbbero gli scettici. In effetti i romanzi del buon Daniele Marrone hanno fama di opere veloci, piene d'azione e mistero e insieme di tanto, tanto sapere simil-esoterico ma anche storico e artistico propinato al lettore con un tono divulgativo da Roberto Giacobbo, il tutto condito con qualche controversa tesi religiosa che fa sempre vendere qualche copia in più. Premetto che non ho letto altri libri dell'autore (ho iniziato Il codice Da Vinci ma all'epoca non ero in vena), ma questo suo più recente romanzo mi è piaciuto. Una lettura d'intrattenimento, per carità, ma di buona fattura, che mi ha fatto passare piacevolmente parecchie ore.

Il romanzo ruota intorno alla massoneria, certo niente di nuovo sotto il sole (sì, i film li ho visti, almeno quelli :-P), ma comunque la trama è decisamente intrigante e piena di colpi di scena. Abbiamo dunque il nostro eroe, l'ormai celeberrimo Robert Langdon, che si ritrova a Washington su richiesta del suo vecchio amico e mentore Peter Solomon, docente universitario e maestro venerabile della massoneria. Ben presto Langdon finisce nei guai (anche stavolta non per colpa sua) e inizia così una serie di fughe, inseguimenti e ricerche disperate nel tentativo di svelare il grande mistero massonico. Non poteva mancare un geniale e malefico killer, un diabolico individuo che si fa chiamare Mal'akh. Costui ha rapito Solomon e gli ha tagliato una mano, lasciata poi a Langdon, convocato con l'inganno proprio da Mal'akh, come primo indizio della sua ricerca. Non poteva mancare l'eroina di turno, Katherine Solomon (sorella di Peter), scienziata operante nel campo della noetica, una disciplina nuova e controversa che ricerca i legami tra la scienza come la intendiamo tradizionalmente e le religioni e filosofie dell'antichità... Ovviamente anche Katherine diventerà un bersaglio dell'assassino. Aggiungiamo ancora la CIA, importanti funzionari della capitale americana, fratelli massoni d'alto rango... e il cocktail esplosivo è servito, per la gioia del lettore. Man mano che la storia si dipana (gli eventi sono concentrati in una sola notte a Washington, D.C.) scopriamo sempre più dettagli sulla famiglia Solomon e sui trascorsi di Mal'akh... nonché sulla storia e i misteri dei Padri Fondatori americani, ispirati dagli ideali della massoneria.

Insomma una lettura gustosissima, avvincente e coinvolgente al massimo, come ci si aspetterebbe. Lascia qualcosa al lettore oltre all'effimero piacere dell'intreccio pieno di colpi di scena? Forse no, ma alla fine non credo che tutti i romanzi debbano per forza fornire un contributo alla civiltà umana... ogni tanto una lettura di puro svago (ma con un po' di sapere in mezzo) va bene. Certo però che chi ha letto Il pendolo di Foucault non riuscirà mai più a prendere sul serio un romanzo di intrighi e cospirazioni...

L'unica cosa che stona secondo me è il finale: dopo tanta azione e tante aspettative ci ritroviamo con un finale lento e poco convincente che a mio parere non sa di niente, semmai è l'ennesima apologia della massoneria, che può piacere o dar fastidio a seconda del lettore. Personalmente trovo che in questo libro la celebrazione delle società segrete come portatrici di illuminazione per l'umanità intera sia eccessiva, troppo trionfalistica... specie nel finale, appunto. Insomma, senza spoilerare troppo, mi limito a dire che le ultime 30 pagine circa sono lente e noiose, visto che la tensione ormai si è sciolta e... beh, non rivelo troppo. Comunque una lettura divertente e interessante nel suo insieme, poi visto che è piena estate va sempre bene come romanzo da spiaggia, no? :-D


Ho deciso di iniziare ad assegnare un voto numerico ai romanzi, il che è certo limitante ma penso serva a dare un'idea migliore delle opere analizzate. Inoltre mi rendo conto a posteriori che alcuni romanzi che ho recensito in passato (Lo specchio di Dio, per esempio) non meritavano voti altissimi... il che forse dalla recensione non traspariva, insomma sono troppo buono e quindi mi affido alla freddezza dei numeri! :) Diciamo che se La svastica sul sole è da 9 e mezzo, Lo specchio di Dio è da 6,5... e allora diamo un voto più che discreto a Il simbolo perduto, romanzo non eclatante ma piacevolissimo da leggere, mentre quello di Eschbach magari era più pregno di idee ma piuttosto lento e a tratti noioso. Un sette abbondante ci sta!


Voto: 7+

Si torna in attività!

Per vari motivi, negli ultimi mesi non ho più scritto niente. Come si suol dire, ricominciamo.