domenica 10 gennaio 2010

Una piacevole sorpresa!


Anthony Boucher, Storie del tempo e dello spazio (Far and Away, 1955), Urania Collezione 83 (dicembre 2009)


Bello! Davvero bello questo libro, il numero di dicembre di Urania Collezione. Non conoscevo l'autore, ma i suoi racconti contenuti nel libro in questione mi hanno conquistato fin da subito, col risultato che infischiandomene di doveri e impegni vari ho divorato il volumetto in quattro e quattr'otto... e che soddisfazione!
Il californiano Anthony Boucher, al secolo William Anthony Parker White (1911-1968), fu nientemeno che il fondatore dello storico Magazine of Fantasy & Science Fiction (pubblicato ininterrottamente dal 1949) nonché uno dei massimi esperti americani in fatto di narrativa poliziesca, di cui fu sia critico che autore. Storie del tempo e dello spazio è una raccolta di vari racconti, di lunghezza variabile, appartenenti al genere fantastico - fantascienza, horror o surreale, c'è un po' di tutto, anche se molti testi hanno una struttura narrativa tipicamente investigativa, un omaggio dell'autore al suo genere preferito. Per quanto riguarda l'aspetto fantastico/fantascientifico, in particolare Boucher sembra amare il tema del viaggio nel tempo, di cui parla in diversi racconti dell'antologia, sempre con modalità (e conseguenze) diverse. Ma si parla anche di incontri con gli alieni, di mostruosi assassini, di delitti apparentemente inspiegabili...
Stilisticamente i vari racconti sono molto diretti e ad alta leggibilità: puro intrattenimento, una lettura scorrevole e divertente. Uno stile asciutto e immediato, come anche la narrazione stessa, ma allo stesso tempo praticamente ogni racconto è pieno di idee originali e brillanti, ogni finale è a sorpresa: intrattenimento intelligente, se vogliamo. Certo, Boucher scriveva negli anni '50 e letti oggi alcuni racconti potrebbero sembrare ingenui... ma neanche troppo: un esempio per tutti, "Sriberdegibit" potrebbe essere stato scritto ieri, tanto è fresca e moderna la narrazione. Davvero divertente questo volume, una piacevolissima sorpresa che mi ha fatto passare un paio di pomeriggi decisamente divertenti: consigliatissimo per chi vuole svagarsi con una lettura piacevole e divertente, disimpegnata ma non per questo ottusa o scontata. Boucher era un tipo sveglio!
Qui sotto descrivo in breve le varie short stories della raccolta:
"L'anomalia dell'uomo vuoto": Un uomo scompare misteriosamente lasciando dietro di sé i vestiti e le scarpe, come se si fosse volatilizzato lasciando gli abiti vuoti. Un trucco, una fuga mascherata da fenomeno paranormale, un omicidio dai connotati esoterici? L'investigatore Lamb vuole scoprire la verità, ma la risposta forse non è ovvia né univoca come potrebbe sembrare.
"Il primo": Un racconto brevissimo e divertente, la storia di un uomo delle caverne che fa una scoperta epocale... un po' come gli uomini scimmia di Clarke, ma Boucher era anche un umorista e il raccontino in questione strapperà certamente un sorriso al lettore.
"Balaam": Su Marte un prete e un rabbino discutono di che cos'è un uomo, fatto a immagine e somiglianza di Dio, proprio mentre i terrestri incontrano gli extraterrestri... ed entrambe le razze vedono gli "alieni" come esseri mostruosi e nemici da distruggere. Non è l'unico racconto in cui Boucher, cattolico, inserisce un protagonista prete o parla di tematiche religiose.
"Mordono": Horror puro, molto moderno, specie nel finale. Ha qualcosa che mi ha ricordato Stephen King... ante litteram, ovviamente. Come fa notare Giuseppe Lippi nella postfazione del libro, il racconto sembra anticipare film come Non aprite quella porta... piuttosto terrorizzante.
"Snulbug": Il primo racconto dell'antologia a trattare il tema del viaggio temporale, qui reso possibile dall'evocazione di un demone... abbastanza inaffidabile, come anche i suoi servigi: conoscere il futuro, scoprirà il protagonista, biochimico e stregone in erba, non significa poterlo cambiare... Uno dei racconti più apertamente umoristici del libro.
"Altroquando": Uno scienziato frustrato e pieno di ambizione crea una macchina del tempo che purtroppo permette di fare viaggi temporali di un'ora o poco più (in avanti o all'indietro), quindi si convince che nessuno voglia comprarla... così, per arricchirsi grazie ad un'eredità, diventa un assassino: quale alibi migliore del trovarsi altrove, o meglio in un altro tempo?
"Il segreto della casa": Fantascienza culinaria? Potremmo chiamarla così.
"Sriberdegibit": Un avvocato di successo subisce accidentalmente una maledizione... con conseguenza tanto tragiche quanto divertenti: il nostro eroe, per sopravvivere, dovrà dimostrare di saperne una più del diavolo... letteralmente. Per me il racconto più bello del volume.
"La sposa delle stelle": Altro racconto brevissimo, poco più di un divertissement... ma comunque
carino.
"Copia per recensione": Si parla di nuovo di magia nera. Può un libro diventare lo strumento di una sanguinosa vendetta? Forse sì...
"L'altro regime": Un altro racconto a base di viaggi nel tempo, piuttosto amaro in realtà. Non a caso è ambientato in un allora futuristico 1984: Boucher non risparmia una battuta su Orwell nelle prime righe. Si può cambiare il risultato delle elezioni per impedire che l'America cada sotto la tirannia, un governo dittatoriale eletto democraticamente? Sì, ma come sempre in Boucher le conseguenze non sono prevedibili come potrebbe sembrare. "L'altro regime" potrebbe essere una doccia fredda dopo i toni allegri e non troppo seri della maggior parte dei racconti precedenti, ma rimane una bella storia. Anzi, aggiunge varietà all'insieme: una raccolta di storie e storielle davvero pregevole.

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