sabato 26 dicembre 2009

Capolavoro o non capolavoro? Questo è il problema! (qualche appunto su Avatar)

Di cosa ho intenzione di blaterare oggi? Ma di Avatar, il nuovo attesissimo kolossal di James Cameron, il capolavoro che tutti attendono con impazienza... e che in Italia uscirà solo a gennaio, a quanto pare, dato che bisogna lasciar spazio ai cinepanettoni e ad altra roba "tipicamente natalizia" mentre il resto del mondo si gode il filmone nello splendore del 3D... mah! In ogni caso il film lo vidi proprio ieri sera in lingua originale (mi trovo all'estero, ahahah!) e ho pensato bene di buttare giù qualche riflessione in merito.
Dunque torniamo alla domanda del titoletto: capolavoro o non capolavoro? Risposta: capolavoro a metà. Trattasi infatti di un film visivamente incredibile, lo stato dell'arte degli effetti speciali: davvero favoloso, soprattutto in tre dimensioni (anche se mi pare eccessivo affermare che senza il "fattore 3D" il film non sia la stessa cosa... il 3D aggiunge spettacolarità ma non mi sembra che costituisca un elemento davvero fondamentale). Un film che è pura meraviglia per gli occhi, un tripudio di colori, luci e computer graphic portata a livelli mai visti prima... al punto che il tutto potrebbe sembrare quasi indigesto per chi non ama l'uso smodato degli FX. Ma tecnicamente parlando il risultato è davvero eccezionale! I paesaggi e le strane creature del pianeta Pandora appaiono incredibilmente reali, quasi tangibili (merito, qui sì, del 3D); le scene di guerra sono spettacolari e assolutamente apocalittiche; gli alieni giganti Na'Vi e le varie bestie che popolano il pianeta sono ricreati alla perfezione.
Tutto perfetto dunque? A livello visuale sì, ma in un film conta anche la storia narrata e si sono già visti fin troppi filmacci mediocri conditi con effetti speciali scoppiettanti... il timore che ho avuto fin dall'inizio era che, come si suol dire, la montagna partorisse un topolino. Erano paure fondate o meno? Di nuovo, la risposta è: a metà. La trama del film è ben congegnata, la recitazione (tanto degli attori in carne e ossa quanto di quelli "ritoccati" con la CG per trasformarli in alieni) è di ottimo livello e l'abilità alla regia del veterano Cameron non si discute. Cosa manca dunque? Beh, francamente la vicenda in sé mi è sembrata un po' trita e ritrita, se non addirittura banale e scontata. Il nostro eroe, l'ex marine Jake Sully, sotto forma di avatar (da qui il titolo del film), ovvero di un corpo creato in laboratorio a imitazione dei nativi del pianeta, viene accolto da una tribù e, dopo le difficoltà e diffidenze iniziali, diventa uno di loro. Ovviamente ci scappa anche la storia d'amore... ma presto i perfidi terrestri si lanciano all'attacco per conquistare un prezioso minerale, guarda caso presente proprio sotto il gigantesco albero sacro dei Na'Vi che vanno quindi fatti sloggiare con la forza. Alla perfida e cinica arroganza dei leader della colonia umana si contrappone la nobiltà d'animo e il pacifismo della squadra scientifica che ha creato gli avatar per studiare più da vicino il pianeta (la cui atmosfera è ostile per gli l'organismo umano) e conoscere meglio i nativi. Lo scontro sarà devastante...
La trama, come dicevo, è ben strutturata e congegnata. Tuttavia non ho potuto evitare di pensare, all'uscita dalla sala, che Avatar sia fondamentalmente una favola ecologista piena di buoni sentimenti e politicamente corretta fino al midollo. Non che io abbia qualcosa contro i buoni sentimenti: personalmente trovo indigesto il cinismo feroce di Sin City o di Pulp Fiction, ma sinceramente da Avatar mi aspettavo qualcosina di più innovativo a livello di contenuti. Invece l'innovazione si ferma agli effetti speciali (meravigliosi), mentre la storia in sé è appunto abbastanza ovvia e sa di già sentito (Un uomo chiamato cavallo? Balla coi lupi?). Oddio, niente a che fare con la banale presentazione del film nei tg nostrani: "una storia d'amore alla Romeo e Giulietta", brrr... Comunque francamente speravo di vedere un film più complesso e stimolante, invece niente da fare. Peccato, ma dopotutto ci si deve accontentare... e sicuramente il film nel suo insieme è un'esperienza davvero coinvolgente.
In conclusione: capolavoro o no? Beh, visivamente sì, va visto anche solo per gli effetti speciali e i grandiosi scenari del selvaggio pianeta Pandora. Ma se al lato visuale darei un 10 e lode, a quello narrativo mi limiterei ad un 7. Una buona storia ma, insomma, niente di nuovo sotto il sole.
Un ultimo appunto: il perfido colonnello Quaritch (interpretato da Stephen Lang) è il "badass" definitivo, roba che Schwarzy, Stallone, Steven Seagal e compagnia bella tutti insieme gli fanno una pippa. Peggio di Chuck Norris! :)

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