mercoledì 12 agosto 2009

Hard SF... hard as rock!!!


Robert J. Sawyer, La genesi della specie (Hominids, 2002)

Torniamo alla fantascienza con questo romanzo veramente interessante dello scrittore canadese Robert J. Sawyer, primo capitolo della trilogia Neanderthal Parallax. La genesi della specie è stato pubblicato in origine dalla Fanucci e in seguito ristampato dalla Mondadori nel numero di Urania che vedete qui a fianco. I capitoli successivi della trilogia sono poi usciti sui numeri 1542 e 1547 della storica collana.
Il romanzo appartiene di diritto al genere hard SF, essendo dedicato maggiormente alla fisica quantistica e alle teorie sui mondi paralleli che all'azione in quanto tale. Diciamo pure che è un libro da leggere più per il piacere intellettuale di certe riflessioni scientifiche o sociologiche che per un intreccio coinvolgente e pieno di colpi di scena. Addirittura in fondo al romanzo è riportata la bibliografia di riferimento della versione italiana, anche se si tratta più che altro di opere di archeologia e antropologia. Le parti strettamente scientifiche possono apparire abbastanza ostiche (chi scrive era un asino nelle materie scientifiche e non si vergogna ad ammetterlo), ma tutto sommato anche i passi più ardui scivolano via abbastanza bene durante la lettura. L'importante per chi è a digiuno di fisica è non lasciarsi scoraggiare dalle prime due pagine del romanzo, dedicate all'acqua pesante e ai neutrini! :)
Ma passiamo al libro in quanto tale... Come si deduce dalla copertina e dal titolo della saga, ci sono di mezzo gli uomini di Neanderthal, ma come vengono usati da Sawyer? In poche parole, l'autore immagina un universo in cui sono stati i nostri scimmieschi cugini a soppiantare l'homo sapiens, che si è estinto migliaia di anni fa. I Neanderthal si sono evoluti in una civiltà molto avanzata dal punto di vista tecnologico e molto vicina a certe utopie, ma anche distopie: la loro società non conosce praticamente il concetto di privacy, cosa che permette un attento controllo degli individui e la pressoché totale assenza di crimini, ma d'altra parte esclude l'intimità... non che agli abitanti di questo mondo la cosa importi molto, visto che molti tabù propri della nostra umanità non esistono in questo mondo alternativo. Potrebbe sembrare una via di mezzo tra Il mondo nuovo e 1984, anche se in chiave molto più soft. In generale però Sawyer ci mostra la società dei Neanderthal in una luce piuttosto positiva, criticando al contempo i mille difetti di noi poveri homo sapiens. E in effetti i due mondi si incontrano quando due scienziati Neanderthal, Ponter Boddit e Adikor Huld, tentano un esperimento con un avanzatissimo computer quantistico che però, accidentalmente, catapulta Ponter nel nostro universo. Il nostro straniero in terra straniera finisce catapultato in un altro laboratorio che si trova nello stesso punto del pianeta dove viveva lui nel suo universo - che per noi è Sudbury, in Canada. Qui viene soccorso da un gruppo di scienziati, i quali in seguito avranno occasione di conoscerlo meglio. Ponter, come tutte le persone nel suo mondo, è provvisto di un Companion, una sorta di computer/IA impiantato nel suo polso che apprende rapidamente l'inglese e consente così all'uomo di Neanderthal di comunicare con gli umani. Inizia così l'avventura di questo vero e proprio alieno in un mondo che per lui appare strano tanto quanto il suo appare al lettore. La narrazione alterna scene che avvengono in entrambi i mondi: infatti, mentre Ponter impara a conoscere l'universo in cui è finito, Adikor deve affrontare un'accusa di omicidio - dopotutto Ponter è sparito senza traccia.
Dunque abbiamo due fili narrativi: nel primo Ponter affronta il mondo degli umani e ci dà modo di scoprire le differenze tra le concezioni scientifiche, sociologiche e religiose tra i due mondi (i Neanderthal sono totalmente atei e la loro specie non ha mai supposto l'esistenza di una dimensione soprannaturale); quindi assistiamo ad interessanti dibattiti tra il protagonista e i vari scienziati umani, tra cui l'antropologa Mary Vaughan, la "protagonista umana" del romanzo. Mary ha subito un'esperienza terribile (lo stupro) e per tutta la durata del libro fa i conti con questo dramma. Avrà un rapporto particolare con Ponter che si svilupperà nel corso della storia. Un aspetto particolare del romanzo è che i vari capitoli (corrispondenti ai giorni in cui si svolge la vicenda, su un mondo e sull'altro) iniziano con divertenti articoli presi da internet e riguardanti Ponter: vediamo come i media e le autorità politiche, scientifiche e religiose commentano un evento straordinario come la comparsa di un uomo di Neanderthal nel nostro mondo.
Il secondo filo narrativo ci mostra i tentativi di Adikor di difendersi dall'accusa di omicidio: scopriamo così come funziona la giustizia nel mondo dei Neanderthal e approfondiamo molti aspetti della loro società. Non starò qui a raccontare tutto: essendo questo un romanzo di idee più che di avventure e colpi di scena, è più divertente scoprire per conto proprio tutte le brillanti idee che l'autore ha infuso nel romanzo.
Che dire dunque? Un gran bel libro, anche se è una lettura per il cervello più che per il cuore o le viscere, se così vogliamo dire. In un certo senso, come fanno notare altri recensori, le vicende e gli intrecci psicologici dei personaggi passano in secondo piano rispetto all'impianto teorico del romanzo; insomma, più idee che fatti. Ma trattandosi di hard SF sappiamo già a cosa andiamo incontro... anche se le teorie sugli universi paralleli esposte da Sawyer penso siano interessanti anche per chi (come il sottoscritto, appunto) non è proprio esperto in materia.
Lettura consigliata quindi, anche se forse il romanzo non è di facilissima reperibilità, almeno in edizione Urania. Purtroppo gli arretrati costano veramente tanto, per una scelta dell'editore che non ho mai capito. A questo punto si può reperire la vecchia edizione Fanucci, anche se l'editore romano ha pubblicato solo questo primo volume della trilogia. In ogni caso penso che leggerò volentieri il prosieguo della vicenda, anche perché i due volumetti di Urania sono lì a prendere polvere (insieme a tantissimi altri libri ancora da leggere) da troppo tempo! :)

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